LA STORIA DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE SU QUEL SENTIERO TRACCIATO WALTER FONTANA

Un uomo geniale, generoso, profondamente buono che ci ispira ogni giorno

Geniale, generoso, profondamente buono. Un imprenditore visionario e coraggioso, un fine politico e un vero filantropo. Un uomo perbene, brianzolo che racchiudeva in se' le caratteristiche migliori e più autentiche della sua terra.
Walter Fontana è stato tutto questo e molto altro. Se oggi esiste Cancro Primo Aiuto lo dobbiamo a lui. Al suo esempio, alla sua capacità di ispirare, sorprendere, donare e donarsi. Senza se e senza ma.
Senatore della Repubblica, Presidente dell’Associazione Industriali Monza e Brianza, Sindaco della sua città, Briosco, Presidente della Commissione Industria del Senato e non solo.
Tanti incarichi di prestigio per un uomo profondamente legato alla sua famiglia, ai veri valori e all’altruismo più puro e disinteressato.
Un grande amante della montagna, capace di commuoversi davanti ad un fiore che sboccia e di ammirare un prato verde in una giornata di sole. È stato lui a tracciare il sentiero.
Circa tre anni dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 1992, la figlia Mirella e un gruppo di persone hanno deciso di percorrere quel sentiero fondando l'Associazione Cancro Primo Aiuto e ispirandosi proprio a quei valori che Walter Fontana le aveva trasmesso e che sono racchiusi tutti in questa breve ma significativa frase che è diventata anche il motto di CPA: “Siamo solo uomini che aiutano altri uomini”.
Tutte le nuove sfide le affrontiamo così: con la consapevolezza che essere realmente utili alle persone che stanno combattendo contro il cancro (e ai loro familiari) non è facile, non lo sarà mai, ma continueremo a farlo con impegno, forza e consapevolezza.

Il ricordo di un amico

Un uomo coraggioso e onesto

La scomparsa di un amico che ha compiuto accanto a noi il lungo e appassionato “ITER” che ha prodotto tanto lavoro e progresso in questa alta valle di Bormio; l’uomo che abbiamo sempre ritrovato fedele a noi e a se stesso, è una perdita dolorosa, una mutilazione che colpisce perfino quella intima inconscia forza che, da anziani, ci fa accogliere come un dono naturale, ogni giorno nuovo. Mi esternava un giorno la sua sofferenza di non trovare questo mondo altrettanto buono e generoso.
Era brianzolo ed amava tanto anche la montagna.
Ricordo di essere stato tra i primi a Bormio, nel lontano 1958, ad averlo vicino ed amico e forse per tre ragioni che ci accumunavano: la prima era l’amore per l’arte figurativa, la seconda che siamo stati battezzati nello stesso anno (1919) con lo stesso nome (Walter) e la terza che il suo appartamento dove con la moglie Rosetta e le figlie Mirella e Ornella, amavano trascorrere le vacanze, si trovava proprio sopra la mia Galleria d’arte “EN PLEIN AIR” nel Condominio Ortler. Rammento con quanto entusiasmo s’intratteneva curioso a chiedermi delucidazioni su pittori, quadri e programmi culturali; poi con altrettanto entusiasmo al mio invito accettava d’essere il Presidente dei primi concorsi della Contea, disponendo anche il generoso apporto finanziario per l’istituzione dei Premi. Queste sue qualità nascevano dalla sua schietta natura d’imprenditore ma anche dallo spirito d’artista mancato che, appunto sotto questi impulsi, sentiva, vedeva, considerava i casi della vita. E quanta strada ha fatto fino al raggiungimento di quell’alto incarico di Senatore della Repubblica. Un premio che gli fosse giunto almeno un decennio prima avrebbe prodotto a tanti maggior felicità. E quanto lavoro ha fatto Walter Fontana. Rivivo un compleanno della dolcissima moglie Rosetta alla quale mi sono sentito in dovere di regalargli un mio dipinto raffigurante, in omaggio al suo nome, un mazzo di rose, ho ottenuto qui un momento indimenticabile di entusiasmo puro e candido; il dono non era atteso e mi è stato contraccambiato con un affetto da me molto sentito, un affetto che mi ricorda tra le espressioni, quella particolare pronunciata da Fontana: “Caro amico, lavoriamo pure, visto che in fondo all’animo nostro c’è qualcosa che ci tiene tanto. Lavoriamo pure anche per “la posterità”. Ricordati che la posterità non sappiamo quando comici: può darsi che comici tra un’ora, un’ora e mezza”. Walter Fontana ha ben lavorato per la prosperità e Bormio deve anche a lui il suo progresso, la sua fortuna. Non dimenticherò mai i giorni in cui enormi TIR giungevano qui con mastodontiche macchine funiviarie, funi d’acciaio, travi per tralicci ed altro per costruire una delle più importanti funivie alpine e tutti eravamo incantati, attenti, curiosi per ciò che avveniva e avrebbe reso migliore il nostro futuro. Ed il progresso venne a Bormio grazie a Lui, al suo amore per questa bellissima valle.

Walter Fontana, un grande uomo che sapeva commuoversi ammirando lo sbocciare di un fiore. Dal Lavoro, dalla Fede, dalla Patria, dalla Famiglia, dall’Arte, da tutto ciò egli ha attinto gli ideali più belli e più vivi. Non lo dimenticherò mai e per il “TRENTENNALE” di questo premio “CONTEA DI BORMIO”, al Suo nome verrà dedicato il 1° Premio d’Arte estemporanea che andrà consegnato tutti gli anni nel mese di Luglio a Bormio dove per sempre sarà ricordato.
Walter Visioli